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Pronto Soccorso - Guida Comportamentale
La comunicazione del Cane

comunicazione del cane

La Comunicazione Comunicare significa trasferire una informazione da un soggetto a un altro. Per questo motivo la comunicazione deve essere chiara e comprensibile.
In queste poche parole è racchiusa tutta l’importanza e tutta la difficoltà del comunicare, soprattutto se i due soggetti che comunicano non appartengono alla stessa specie (comunicazione interspecifica). Perché la comunicazione raggiunga il suo scopo, il ricevente deve essere in grado di comprendere i segnali e di trarre le informazioni necessarie, questo si verifica se i segnali sono coerenti, cioè quello che il cane ricevente vede con gli occhi deve combaciare con quello che sente con l’udito, e con quello che percepisce con l’olfatto. Se tutto si incastra perfettamente il puzzle è completo, i membri del branco si capiscono e si comporta in modo conforme alla situazione che devono affrontare. Il bello della comunicazione animale, in particolari se si tratta di soggetti appartenenti alla stessa specie (comunicazione intraspecifica), è la sincerità dei messaggi inviati; perché le informazione che arrivano dalle posture del corpo, dagli odori, e dai rumori, (comunicazione metaverbale: comunicazione che si basa sulla gestualità, sulla mimica, sulle posture e sugli atteggiamenti) sono sempre veritiere. I problemi insorgono quando l’uomo, comunica con il suo cane, perché lo fa come se stesse comunicando con un’altra persona, utilizza le parole (comunicazione verbale) nella speranza o illusione che queste siano comprese dall’animale. Invece il nostro fedele amico, come ho detto, da molta più importanza al linguaggio del corpo, agli odori che emettiamo in relazione al nostro stato d’animo, che non alle nostre parole; questo è uno dei motivi principale di incomprensione.
Pensate a quando un proprietario chiama il suo cane e questo non viene, lo richiama più forte, allettandolo con paroline dolci ("vieni piccolo, su dai fai il bravo") e al tempo stesso assume un atteggiamento adirato (in piedi, il busto eretto con uno sguardo di sfida), il tono della voce è apparentemente suadente, in realtà tradisce il disappunto di non essere ascoltato, e il cane cosa farà secondo la sua logica, non si avvicinerà al proprietario, anzi, se potrà si allontanerà ancora di più. Cosa è successo? Essendo il messaggio verbale incongruente con l’atteggiamento del proprietario (comunicazione metaverbale), il cane si fiderà di più di quest’ultimo e deciderà di non avvicinarsi a un uomo così adirato.




■■ L'IMPORTANZA DEI SENSI NELLA COMUNICAZIONE ■■

 Il cane utilizza i sensi per ottenere delle informazioni sugli altri esseri viventi, e per inviare a sua volta delle informazioni; per questo motivo i suoi sensi sono molto sviluppati. Di questo l’uomo ne è conscio e sfrutta le capacità di percezione sensoriale del suo fedele amico a proprio vantaggio per: la caccia, la ricerca dei tartufi, di persone scomparse o sepolte sotto macerie e valanghe, della droga, o più semplicemente per la guardia all’interno della proprietà privata.

 L’olfatto è uno strumento validissimo con il quale il cane può ricevere un sacco di informazioni sull’ambiente esterno, sui suoi consimili e anche sull’uomo (per questo quando incontra una persona lo ispeziona da capo a piedi con il suo potentissimo naso).
Le informazioni sullo stato psico-fisico del cane sono inviate con i feromoni, sostanze chimiche prodotte a livello di diversi organi:

1

le ghiandole anali;

2

le ghiandole perianali;

3

il condotto uditivo esterno (produce cerume);

4

la pelle di tutte le zone del corpo, in particolare quella della parte dorsale della coda;

6

cuscinetti plantari.

Inoltre i feromoni si trovano nel materiale fecale (al passaggio delle feci le ghiandole perianali rilasciano il loro contenuto), nelle urine [per questo motivo il cane emette piccole quantità di urine (marche) quando si trova in certi ambienti ricchi di odori di altri cani o in passeggiata, può arrivare anche a 80 marche in 4 ore], e nelle secrezioni vaginali.
Con la voce il cane comunica qualcosa ai suoi consimili e all’uomo con cui vive. Molti suoni sono frutto di un apprendimento e della vita con l’uomo (uno è l’abbaio), infatti il cane domestico usa di più la voce che non i canidi selvatici e il lupo.
Ci sono razze più rumorose per esempio il cocker; altre più discrete: il chow-chow, le razze da lavoro, i levrieri; altre razze mute: il basenjis (questo per una particolare conformazione anatomica della laringe).
La comunicazione visiva utilizza le posture del corpo, la mimica facciale, i movimenti.
In questa è coinvolto tutto il corpo: la testa, gli occhi (sguardo), le orecchie, i denti, la coda; nella comunicazione visiva rientrano le posture del corpo e degli arti, l’evidenziazione di certe zone del corpo, la piloerezione.
Anche il tatto è coinvolto nella comunicazione; il cucciolo comunica molte cose alla madre attraverso il tatto (es. il riflesso di intruffolamento ); da adulto il cane usa il tatto solo in certe situazioni: quando due cani si incontra, quando si toccano il naso, quando dormono vicino a contatto o durante il gioco.

■■ 1.CANE DOMINANTE
Il cane si presenta ben piazzato sui quattro arti, le zampe sono distese, la testa è portata alta, le orecchie sono diritte (segnale meno evidente nei soggetti con le orecchie pendenti, come in questo caso), come la coda; lo sguardo è diretto, e non mostra esitazione. Il cane assume un aspetto che lo fa sembrare più imponente


 


■■ 2. IL CANE SOTTOMESSO
La testa del cane e' abbassata, la coda e' portata tra le gambe, le orecchie sono schiacciate sulla nuca, lo sguardo e' defilato. Il cane cerca di farsi più piccolo.


 


■■ 3. CANE SOTTOMESSO (sottomissione piu' accentuata)
Il cane si mette in decubito laterale, esponendo la gola, il ventre e i genitali (è l’atteggiamento del cucciolo quando la madre lo lecca per farlo sporcare); può urinare per accentuare ancora di più la sua sottomissione, è frequente in presenza di una persona.
Nella figura3b si vedono due boxer, il primo in un atteggiamento dominante, il secondo in uno di sottomissione, in questo caso si tratta di un gioco, che riproduce una situazione frequente nella realtà di tutti i giorni. Il cane "sottomesso", rivolge lo sguardo altrove, espone i genitali all’esplorazione del "dominante"; da notare la coda ritta del cane "dominante", le orecchie sono diritte e non piegate sulla nuca.


 


■■ 4. ALTRO ATTEGGIAMENTO DI SOTTOMISSIONE
Il cane sottomesso lecca le labbra dell’altro cane; anche questo comportamento richiama un atteggiamento infantile, il cucciolo, infatti, lecca le labbra della madre per farle rigurgitare il cibo, che poi ingerirà.


 


■■ 5. INVITO AL GIOCO
La posizione di invito al gioco è usata sia dal cucciolo che dal cane adulto, per comunicare a un altro soggetto che tutto quello che segue è un gioco, e come tale deve essere preso. Quindi a atteggiamento aggressivo non seguirà una aggressione, ma si tratta, semplicemente di un momento ludico.


 


■■ 6. ANSIMARE DEL CANE
E’ un segnale che fa parte della comunicazione uditiva, si osserva frequentemente nell’invito al gioco; compare anche in altre circostanze nelle quali il cane è eccitato. L’espressione facciale è particolare, e facilmente identificabile anche a distanza (comunicazione visiva): la lingua è visibile fuori dalla bocca, che è leggermente socchiusa.


 


■■ 7. GIOCO TRA DUE CUCCIOLI
Si tratta di una lotta per gioco tra due cuccioli; gli atteggiamenti sono identici a quelli che si osservano durante un combattimento vero, infatti con questi giochi il cucciolo impara il comportamento che userà quando sarà adulto.


 


■■ 8. CONTATTO TRA DUE CANI
Nella prima fase un cane esplora l’altro incominciando dalla testa, lo annusa (figura 8), poi passa al resto del corpo, per soffermarsi nella zona ano-genitale  Sono i maschi che esplorano con maggior insistenza delle femmine la zona ano-genitale


 


■■ 9. CONTATTO CON L'UOMO
Il cane annusa le persone per trarre da questa attività delle informazioni, in particolare l’annusare le mani gli permette di capire lo stato d’animo di un uomo, così capisce, se ha paura, se è sicuro di se, se è teso, ecc..


 


■■ 10. URINAZIONE CON LA ZAMPA ALZATA
E’ una postura tipica del cane adulto, con la quale il cane invia un doppio messaggio:

 
visivo, infatti da lontano, un altro cane che osserva la scena capisce subito che il soggetto in quell’atteggiamento marca il territorio, per cui ne deduce che, c’è un intruso, se il territorio è suo, o se non è nel suo territorio, ne deduce che il cane che sta osservando ne può essere il proprietario, comportandosi di conseguenza;
olfattivo, nelle urine sono presenti i feromoni, sostanze chimiche che offrono informazioni sullo stato psico-fisico del cane; la marcatura del territorio viene fatta alzando la zampa, perché in questo modo è possibile disperdere l’urina, e di conseguenza i feromoni su un area di terreno più ampia.


■■ LA CONVIVENZA DUE O PIU' CANI INSIEME
Come tutti sanno, il cane e' un animale sociale portato a vivere con i suoi simili, formando un branco. Tuttavia non si deve sottovalutare i tanti problemi che possono sorgere con l'introduzione di un altro soggetto.
La conflittualità che si instaura tra due cani, di solito e' dovuta ad un problema di RUOLO, a volte di TERRITORIALITA'.
La responsabilità, nel maggior numero dei casi e' dell'uomo, che non sa riconoscere il ruolo di ogni membro del gruppo uomo-cane, in particolare il suo, e conseguentemente non si comporta da leader.
Così il branco non ha un punto di riferimento stabile, e le lotte per il predominio di un soggetto sull'altro e sull'uomo si susseguono senza fine, rendendo la convivenza inaccettabile.
Fatta questa premessa vediamo come e' organizzato il branco del lupo.
Si tratta di una struttura piramidale, con al vertice il maschio e la femmina "alfa", che sono i capobranco, dominanti sugli altri. Essi decidono dove andare durante gli spostamenti, dove stabilire il campo, accedono per primi al cibo scegliendone le parti migliori e soprattutto si riproducono, tramandando il loro patrimonio genetico.
Gli altri membri del branco occupano posizioni via via inferiori a secondo della:
importanza - forza fisica - etc - tempo di arrivo nel gruppo.
Stabilito l'ordine gerarchico, questo viene rispettato, però non significa che un certo ordine non possa variare, per questo motivo non sono infrequenti lotte, innescate dai soggetti di rango inferiore per cercare di salire di posizione.
Nel branco del lupo i fattori che regolano la gerarchia sono diversi:



Il raggiungimento della maturità sessuale di un maschio inferiore (all'incirca attorno ai due anni); questo lo porterà a lottare con gli altri maschi, per aumentare la sua importanza e per riprodursi.
L'eta' avanzata del capobranco, che lo espone, in quanto indebolito, agli attacchi dei suoi compagni.
Una malattia o la morte del dominante; nel branco cominceranno le lotte per stabilire il nuovo leader.

Le lotte tra due contendenti, siano lupi che cani domestici, in genere non sono pericolose perché ritualizzate; il dominante mostra tutto il suo repertorio che dovrebbe indurre il sottomesso a recedere dalle sue pretese. Questo, se si trova a mal partito blocca la lotta con atteggiamenti di sottomissione, o con la fuga.
Le più comuni posture e comportamenti di dominanza sono:
sguardo fisso e diretto (fissare l'avversario) - orecchie erette e spostate in avanti - testa tenuta alta - gambe estese e rigide con coda in posizione orizzontale (in linea con la schiena), o in alcune razze sollevata in alto - appoggiare la zampa o le zampe o il muso sul collo oppure sulla schiena dell'animale sottomesso - spingere o mandare via il sottomesso con il corpo - afferrare con la bocca il muso o il collo del sottomesso.
Queste posture e comportamenti di dominanza del cane possono essere rinforzati, con ringhi e morsi.
Le più comuni posture e gesti di sottomissione sono:
evitare di guardare negli occhi il cane o l'uomo - ritrarre le labbra (come se il cane ridesse) - tenere la testa e la coda abbassate - posizione del corpo accovacciata - giacere sul dorso con la pancia rivolta in alto ed i genitali esposti all'esplorazione del dominante - urinare in segno di sottomissione.
I cani sanno riconoscere il ruolo di ogni componente del branco, interpretando i messaggi che sono inviati, rispettandosi a vicenda. Ci possono essere scaramucce: ad esempio nel periodo dei calori, i maschi combattono per le femmine, che a loro volta sono più nervose, quindi più inclini alla lotta, ma, solitamente, il tutto si risolve con qualche ringhio o piccolo morso per ristabilire l' equilibrio.
Se però, i cani si trovano in un branco in cui c'e' anche l'uomo, e questo interviene nel tentativo di sedare le baruffe, la frittata e' fatta; il padrone difenderà istintivamente il soggetto più in difficoltà (quello che si sottometterebbe), che sentendosi protetto, si fa coraggio, attaccando il dominante. Cosi' si crea una situazione anomala; in presenza dell'uomo i cani si aggrediscono mordendosi, perché il dominante vuole imporre la sua supremazia al sottomesso, che non l'accetta, comportandosi anche lui da dominante. Ma quando i due fedeli amici dell'uomo sono soli vanno d'amore e d'accordo, perché il normale i ruoli sono riconosciuti e rispettati.
Per fortuna questo spiacevole problema di convivenza può essere risolto; come ho detto all'inizio di solito e'l'uomo il responsabile, a causa della sua incapacità di riconoscere i rapporti gerarchici, e di assumere il controllo del branco.
Un buon consiglio e'quello di evitare le situazioni che scatenano lotte tra i due cani, e di richiedere l’intervento di un esperto di comportamento, che può dare degli utili suggerimenti sul come ristabilire il corretto ordine gerarchico nel branco composto dal proprietario e dai cani.
Meglio ancora sarebbe interpellarlo prima di introdurre un altro cane in casa, in modo da prevenire i conflitti.


Bibliografia:
Capra A. - "Un epilogo mai scontato", Argos
Hart L. B. - Hart L. L. - "Psicoterapia comportamentale del cane e del gatto", Edizioni Agricole, 1989
O'Farrel V. - "Comportamento e psicologia del cane", Arnoldo Mondadori Editori, 1991
O'Farrel V. - "Se il cane è un problema...", Geo Editore, 1991


Educazione del Cane

EDUCAZIONE E COMPORTAMENTO LE  FASI DI SVILUPPO DEL CANE   ( PRIMA PARTE )

Prima della nascita
Prima della nascita il cucciolo e' sensibile agli stimoli tattili, e a quelli chimici (ad esempio, i sapori dei cibi ingeriti dalla madre influenzeranno il gusto del cucciolo dopo la nascita)

Cosa fare:
per abituare il cucciolo al contatto accarezzare la mamma e massaggiarle il ventre tutti i giorni;
non sottoporre a stress la mamma

Periodo neonatale (1ª - 2ª settimana)
il cucciolo è cieco e sordo, mangia e dorme; non riconosce la madre, ma cerca una superficie calda la mamma provvede a tutto (lecca il cucciolo a livello perineale per farlo sporcare: la posizione di pancia all’insù, facilita questa operazione, e in età adulta verrà adottata per comunicare sottomissione);
si muove spingendo con le zampe posteriori; il cucciolo guaisce quando sente caldo o freddo (ricerca della cura materna);
 
entro le due settimane gli occhi sono aperti; comincia a sentire a tre settimane (testare la visione e l’udito).

Cosa fare:
prendere in mano il cucciolo, soppesarlo, ruotarlo, lasciarlo dormire tranquillamente;
controllare che si riducano i riflessi infantili (scompare il riflesso di spingere con il posteriore, di succhiamento e perineale).

Periodo di transizione (2ª - 3ª settimana)
il cucciolo apre gli occhi e comincia a sentire i suoni e i rumori, che possono spaventarlo e comunica con grugniti e abbai;
fino a questo momento l’attaccamento era univoco: la madre verso il cucciolo, ora anche il cucciolo comincia ad attaccarsi alla mamma (inzia il periodo di impreganzione);
si riduce il tempo trascorso a dormire, e aumenta il periodo di veglia;
il cucciolo comincia a muoversi autonomamente.

Impregnazione
E' una fase importante nello sviluppo del cucciolo, attraverso il riconoscimento della madre, il cucciolo impara a riconoscere i suoi simili. Lo scopo dell’impregnazione è quello di riconoscere la specie di appartenenza. Questo e' fondamentale per un corretto sviluppo dei rapporti sociali e sessuali (accoppiamento con i consimili; se il cane vive solo con l’uomo, come avviene a volte per i cuccioli orfani, puo' non accettare l’accoppiamento con i suoi consimili, perche' si impregna sull'uomo).

Cosa fare:
chiedere al veterinario che controlli la scomparsa dei riflessi labiale, di minzione, di orientamento al calore;
evitare i rumori forti;
abituare i cuccioli ai rumori che sentirà in futuro (TV, elettrodomestici,automobile, campanello, bambini, ecc.);
tenere il cucciolo nella cucciolata, con la madre e i fratelli.

PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE
Periodo dalla 3ª alla 8ª settimana
 
si consolida l’attaccamento del cucciolo alla madre;
il cucciolo incomincia a giocare con i suoi fratelli e con gli adulti, e impara a controllare il morso;
educazione a sporcare; il cucciolo comincia a eliminare le feci e le urine in posti lontani dalla cuccia
il cucciolo riconosce i luoghi.

Periodo dalla 7ª-8ª settimane ai 3 mesi
Il cucciolo socializza con l’ambiente, con gli animali della stessa specie e delle altre specie, e con l’uomo:

abituare il cane ad altri animali e alle persone diverse;
abituarlo a suoni e rumori diversi;
portarlo in luoghi tranquilli e poi in quelli affollati;
portarlo al mercato alla stazione;
abituarlo alla macchina;
farlo incontrare con cani adulti;
abituare il cane al collare e alla museruola.
Il cucciolo trattiene più a lungo le feci e le urine.

Controllare che il cane abbia acquisito:
l’inibizione del morso, cioè la capacità di bloccare il morso;
la capacità di adottare una posizione di sottomissione
Se il cucciolo è adottato a questa età, si deve favorire l’attaccamento a un membro della famiglia, e insegnargli a controllare i suoi movimenti (deve essere in grado di interrompere un’azione intrapresa).
Il cane in questo periodo della vita deve essere educato a sporcare (ricordare le regole base).
Continua lo svezzamento, la madre lascia per tempi sempre più lunghi i cuccioli da soli, e questi esplorano l’ambiente, giocano tra loro. Con questi giochi maturano sia fisicamente che psicologicamente. Ci sono le prime lotte per stabilire la gerarchia; i cuccioli particolarmente dominanti vengono ripresi dalla madre, e così dovrebbe fare il proprietario di un cane, quando arriva in famiglia a questa età (se cerca di mordere è bene sgridarlo, o chiudergli la bocca con le mani, o prenderlo per la colottola).
L’epoca migliore per separare il cucciolo dalla madre e dai fratelli è l’ottava settimana di vita.

QUESTO E’ UN PERIODO DELICATO DELLA VITA DEL CANE; PERCHE’ MOLTO RECETTIVO AGLI INSEGNAMENTI (CORRETTI O ERRATI), PER QUESTO MOTIVO IL PROPRIETARIO NON DEVE COMPIERE ERRORI, CHE POSSONO SEGNARE IL CUCCIOLO PER TUTTA LA VITA

Periodo dai 3 ai 4 mesi
Arrivato a questa età il cucciolo deve:

accettare la posizione di sottomissione;
avere il controllo del morso;
non aver paura a uscire all’esterno della casa;
non aver paura delle persone e in particolare dei bambini;
giocare con gli altri cani e con gli altri animali con cui dovrà vivere senza mostrare paura;
essere distaccato dalla madre (se è in famiglia dalla persona a cui si è attaccato) prima i maschi poi le femmine;
► interagire con tutti i membri della famiglia.

Se il cucciolo entra in famiglia all’età di tre mesi bisogna:
che tutti i membri della famiglia se ne occupino;

evitare che si attacchi a una sola persona;
porre la cuccia dove dorme lontano dal letto del padrone, e in un luogo da cui non controlli gli accessi alle camere;
accarezzare il cane solo dopo che questo ha eseguito un ordine.

PERIODO GIOVANILE PUBERTA’
Periodo da 4 mesi alla pubertà

A 4 mesi il cane deve sapersi comportare secondo quanto detto sopra.
Se non si è ancora cominciato si deve iniziare l’addestramento di base (seduto, terra, conduzione al guinzaglio, richiamo, ecc.), i cuccioli sono propensi alla sottomissione e facilmente addestrabili.
La pubertà (6 mesi razze piccola taglia / 8-9 mesi razze media taglia / 1 anno razze grossa taglia)
distacco dalla madre e dagli altri adulti;
attaccamento al gruppo;
gerarchia (controllo dell’accesso al cibo, controllo del passaggio attraverso le porte, controllo delle manifestazioni sessuali).


■■■ IL BENESSERE DEL CANE PASSA ATTRAVERSO IL GIOCO ■■■

Il gioco e' un'attivita' "priva di fine", tuttavia utile a un corretto sviluppo psicofisico del cucciolo. Anche l'adulto gioca, rafforzando cosi' i rapporti sociali con i consimili, gli altri animali e con l'uomo.

Il cane, infatti, gioca non solo con gli altri cani, ma anche con soggetti di altre specie con cui vive, in primis con l'uomo, ma anche con il gatto, con gli animali da cortile, con i cavalli, ecc..Questo spiega quanto sia importante e misteriosa questa attivita', se pensate che il cane gioca con animali che in altre occasioni caccerebbe, o con cui ha delle grosse difficoltà di comunicazione, vedi l'uomo (LA COMUNICAZIONE DEL CANE), o il gatto.
Il gioco non segue una sequenza comportamentale fissa, ma e' variabile, per esempio il cane corre, poi si ferma, torna indietro, spicca un balzo come quando inizia una sequenza di aggressione, poi si interrompe e si siede, imita l'atto della monta, ma non lo porta a compimento.
Giocando il cane inventa nuovi movimenti, ci sono animali che imparano a fare le capriole, o a fare il morto, cose che non rientrano nel corredo comportamentale del cane



Nel corso del medesimo gioco si mescolano comportamenti diversi: atteggiamenti aggressivi, a ritirate strategiche o ad atteggiamenti di sottomissione.
Anche i movimenti sono esagerati, piu' ampi, teatrali, ma non degenerano mai, le lotte non sono mai pericolose il cane blocca il morso o la zampata prima di offendere il suo compagno di gioco.

Ad un atteggiamento di gioco c'e' sempre una risposta analoga dell'altro soggetto, inoltre il gioco è sempre preceduto da atteggiamenti, posture del corpo, modificazione dei lineamenti del viso che sottolineano, come spiegato nell'articolo (LA COMUNICAZIONE DEL CANE), che tutto quello che seguira' sarà solo un gioco, e che se una postura puo' sembrare aggressiva, in realta' non lo e'. Questo tipo di comunicazione, che rientra nella comunicazione metaverbale, viene usata dal cane quando gioca con l'uomo, è molto importante comprenderla, per rispondergli in modo corretto.



Un'ultima considerazione sulle caratteristiche del gioco: di solito giocano di piu' i cuccioli, ma anche gli adulti non disdegnano giocare, tra di loro, con l'uomo, e con i loro piccoli. Non è infrequente osservare adulti che fanno giocare i cuccioli, su loro invito o viceversa, questo fa comprendere che si tratta di una attività che ha una sua importanza, infatti serve a rinforzare i rapporti sociali, e' un utile mezzo per ridurre la tensione emotiva, per questo viene consigliato anche nella terapia comportamentale, sviluppa i muscoli e favorisce la maturazione del sistema nervoso, ma soprattutto ha una valenza didattica. Con il gioco il cucciolo, impara i comportamenti che gli serviranno da adulto, comportamenti predatori, di difesa, sessuali, e per instaurare rapporti sociali con i consimili.
Secondo una classificazione fatta da K. Immelmann, se si valuta l'oggetto del gioco si può parlare di:

giochi di movimento, quando l'animale gioca senza un oggetto;
giochi strumentali, quando l'animale gioca con un oggetto;
giochi sociali, quando l'animale gioca con un cospecifico

Se invece si considera il tipo o il numero di partecipanti si può parlare di:

giochi tra fratelli;
giochi tra genitori e figli;
giochi tra cospecifici giovani o adulti;

(INTRODUZIONE ALL'ETOLOGIA, Bollati Boringhieri, Torino)
Un'altra prova a dimostrazione dell'importanza del gioco per gli animali è rappresentata dal fatto che si tratta di una attività molto rischiosa e dispendiosa, infatti li rende piu' visibile con maggior rischio di aggressioni, inoltre richiede un notevole impiego di energie che sembrano versate a fondo perduto. Ma probabilmente non è così, se il cane continua a giocare, e se, addirittura privilegia il gioco ad altre attività, compreso il nutrirsi.



ALCUNI TIPI DI GIOCHI

CON LA PALLA
Il cane quando rincorre una pallina che rotola e poi l'afferra con i denti, sfoga l'istinto predatorio. Poichè, è il padrone che gliela lancia, questo gioco accresce la stima nei suoi confronti.
E' meglio scegliere una palla di gomma rigida e colorata con dimesioni adeguate alla bocca dell'animale: non troppo piccola altrimenti può inghiottirla, ma nemmeno troppo  grossa, altrimenti non riesce a morderla. Scagliatela lontano.



Quando il cane l'ha presa chiedetegli di riportarla; le prime volte per convincerlo a restituirvi la palla se è riluttante, offritegli un bocconcino di carne: aprirà subito la bocca. Se non lascia la palla non inseguitelo, ma interrompete il gioco, l'inseguirlo introduce un elemento diseducativo, perchè il cane potrebbe appassionarsi a questa variante di gioco, e per il principio della generalizzazione, farsi inseguire anche in situazioni, per esempio, quando desiderate prenderlo.Terminato il gioco, riponete la palla e non dategliela più sino alla prossima occasione.
.............................................................
A  NASCONDINO
E' un gioco che stimola la memoria del cane, e lo educa ad usare l'olfatto.
Prendete uno dei suoi giocattoli e fateglielo annusare, poi nascondetelo in un'altra camera, senza che il cane se ne accorga. Portatelo nel luogo dove è nascosto l'oggetto e insieme - le prime volte- cercatelo, impartendo il comando "cerca", quando lo trova premiatelo con delle coccole o con un bocconcino. Una volta che il cane sarà entrato nel meccanismo del gioco date solo il comando cerca e incitate il cane, per premiarlo non appena avrà trovato l'oggetto.
Questo gioco può anche essere fatto all'aperto, in questo caso potete nascondervi voi stessi dietro un cespuglio, poi chiamare il cane, aspettando che vi trovi: quando vi avrà scovato premiatelo con un bocconcino o delle coccole. Ripetete questo gioco in momenti diversi, e a sorpresa, in questo modo il cane impara a concentrare la sua attenzione su di voi, in qualsiasi momento, anche quando è intento in altre faccende.

LA CORSA
Le corse fortificano i muscoli del cane o lo mantengono agile e scattante.
Abituatelo a seguirvi quando fate jogging o passeggiate in bicicletta, scegliete una zona pianeggiante e priva di pericoli. Per abituare il cane a seguirvi, le prime volte tenetelo al guinzaglio.
All'inizio portatelo in luoghi poco frequentati da persone o animali, per evitare incidenti.

GIOCHI DA SOLO
Se ha tanti giochi a disposizione il cane combatte la noia che prova quando è solo così in casa non combina disastri. Un utile passatempo è rappresentato da una pallina con un dispenser, che riempita di croccantini li rilascia lentamente, invogliando il cane a giocarci per ottenere il premio (se usate questo gioco riducete di 1/4 la razione quotidiana, per evitare problemi di obesità).



IL CANE CHE MANGIA FECI, TERRA, PIETRE, PLASTICA, ECC...
Il cane esplora il mondo che lo circonda con la bocca, per cui puo' accadere che un oggetto preso con i denti, per curiosita' o gioco possa essere involontariamente ingerito.
Il proprietario rinforza tale comportamento rivolgendogli piu' attenzioni: infatti, cerca di togliere la pietra, il pezzo di legno o di plastica che il cane ha in bocca, cimentandosi in una gara di abilita' con lui, che molto divertito fugge e si nasconde sotto le poltrone o i tavoli. Quando viene raggiunto ringhia e non si lascia strappare l'oggetto che tiene stretto tra i denti, tirando in senso opposto.
Mentre il proprietario non trova per nulla divertente questo inseguimento, per il cane e'un gioco, che gli da' un immenso piacere, e che vorra' ripetere appena gli si offrira' l'occasione, innescando un meccanismo che lo portera' a mordere qualsiasi oggetto.
Tra le principali cause di questo comportamento si possono annoverare:

.. L'abitudine a giocare al riporto con pietre o bastoni.
.. L'abitudine a rosicchiare gli oggetti, ad esempio le ciotole di plastica.
.. La noia: si comportano così i cani che sono sempre chiusi nel box.
.. Il desiderio di attrarre l'attenzione del padrone.
.. La passione per gli alimenti in via di decomposizione, che il cane soddisfa, per esempio frugando nei bidoni
   dell'immondizia.

Per cercare di risolvere questo problema, importante riuscire ad ottenere la sua completa obbedienza, in modo da bloccarlo con un ordine prima che ingerisca qualcosa.
Se il cane e'libero di girare per un cortile allora per controllarlo e impedirgli di mangiare alimenti non commestibili si interviene con NO, a cui seguirà un comando che ha lo scopo di distrarlo. Un altro sistema e' quello di distoglierlo dal suo intento spruzzandolo con l'acqua.
Ci sono soggetti che mangiano tutto cio' che gli capita per attrarre l'attenzione del proprietario; in questo caso non si deve, assolutamente gratificare il comportamento dell'animale aumentando le attenzioni nei suoi confronti; se l'oggetto che ha in bocca non e'di valore o pericoloso per la sua salute non si cerchi di prenderlo, ma si faccia finta di nulla.
La museruola puo' essere un ottimo deterrente per alcuni cani.
Un vizio analogo a quello descritto e' la coprofagia, ossia l'abitudine a mangiare le proprie feci o quelle di altri animali. Alla base ci puo' essere una motivazione di ordine igienico, le cagne tengono pulito il nido ingerendo le feci dei cuccioli, pero' questo comportamento puo' continuare anche dopo lo svezzamento della prole.
Oppure di ordine alimentare, una carenza di minerali nella dieta, che il cane compensa con quelli eliminati con le feci. In realta' quest’ultima e'un'evenienza molto rara; dal momento che l'alimentazione somministrata ai nostri amici a quattro zampe e' in genere, varia e bilanciata.
O di ordine sociale, l'isolamento, come si osserva tra i cani nei canili.
La coprofagia compare a volte in soggetti non educati, che urinano e defecano ovunque. In questi casi bisogna rimuovere tempestivamente le deiezioni e ripulire con prodotti che coprano l'odore, ne esistono in commercio, oppure va benissimo una soluzione di acqua e aceto; contemporaneamente si deve educare il cane a sporcare in un luogo apposito, da dove vengono tempestivamente tolte le feci.
In commercio ci sono prodotti che aggiunti al cibo rendono "sgradevoli" le feci, cosi' il cane non le mangia piu', perdendo il vizio.
Si ottengono dei buoni risultati anche spruzzando il cane, senza farsi vedere, con un getto di acqua nel momento in cui ingerisce qualche porcheria.

IL CANE CHE SOFFRE DI "MAL D'AUTO"
Il viaggiare in macchina e'una situazione innaturale per il cane, il rumore del motore ed il movimento dell'auto sono due fattori che possono spaventarlo, perche' non riesce ad individuarne l'origine.
Il cane non riesce ad avere la situazione sotto controllo, e questo lo agita.
Ci sono soggetti che in auto si eccitano perche' vedono scorrere il paesaggio, e mettono in relazione questa visione piacevoli con la loro agitazione, per cui continuano.
Il proprietario peggiora la situazione cercando di calmarli, con parole dolci o con carezze oppure trattenendoli per il collare, non rendendosi conto di incoraggiare ancora di piu' il comportamento irrequieto.
Per il cane la paura dell'automobile puo' essere:

.. innata, nel cucciolo (per questo motivo si consiglia di portare il cane in macchina fin dalle prime settimane
   di vita,  dalla terza in avanti, cioe' nel periodo di socializzazione);

.. acquisita, in seguito ad una esperienza spiacevole (incidente automobilistico o altro).

E viene manifestata in situazioni diverse:

.. alla vista della macchina
.. quando la macchina si mette in movimento
.. facendo determinati percorsi (la strada per recarsi dal veterinario)
.. alla vista di certe persone ( il benzinaio )

Una volta individuata, con certezza, la causa che induce agitazione al cane durante il trasporto, si puo' attuare un programma per abituarlo, stabilendo una serie di esercizi da ripetere con frequenza giornaliera:

.. mostrare, al soggetto, la macchina ad un distanza tale che non gli induca agitazione, riducendola
   progressivamente;

.. far salire il cane sull'auto ferma e col motore spento, premiando l'animale, con carezze e bocconcini,
   se si comportera' bene, diversamente, riprendendo l’esercizio, partendo da un livello piu' basso;

.. inserire la chiave nel motore avviandolo e spegnendolo immediatamente;
.. tenere il motore acceso per un tempo piu' lungo;
.. fare un breve tragitto di strada, da allungare progressivamente, se il cane rimane tranquillo e rilassato;

Se il nostro amico a quattro zampe si agita durante le sedute di esercitazione, conviene ignorarlo, riprendendo l’addestramento a un livello piu' basso.
Ci sono cani che se non vedono il paesaggio scorrere non si agitano; in questo caso e' possibile farli viaggiare, se di piccola taglia in una gabbia chiusa, se di grossa taglia con delle tendine ai finestrini posteriori.
Anche se la paura di viaggiare, nel cane puo' essere innata, conviene abituare il cucciolo all'automobile gia' dai primi mesi, associando il viaggio ad esperienze piacevoli (gite in campagna, coccole, ecc.).
Bibliografia:
O'Farrel V. - "Comportamento e psicologia del cane", Arnoldo Mondadori Editore, 1991
Campbell E. W. - "Psicologia Canina", Edizione Medico Scientifico Torino


ACQUISIZIONE DEGLI AUTOCONTROLLI

Un cane ben educato e socializzato deve essere in grado di controllare il proprio comportamento, un buon metro è rappresentato dal gioco.
Un cane irruento, che salta addosso, che mordicchia mentre gioca, che non si arresta alla fine di una sequenza di gioco può avere un problema.

► GIOCO E CONTROLLO DEL MORSO

lasciare giocare il cane con gli altri cani e senza guinzaglio, in un luogo sicuro (prima accertarsi che l’altro cane non morda, chiederlo al proprietario);

quando morde le mani o un’altra parte del corpo, bloccarlo immediatamente con un secco NO, se non ci riuscite  interrompete immediatamente il gioco smettendo di giocare e andandovene;

insegnare a posare la palla: quando il cane porta la palla, non bisogna strappagliela dalla bocca per recuperarla; al contrario bisogna fingersi indifferenti al cane, fino a quando non ha posato la palla;
insegnare al cane a sottomettersi durante il gioco: si tratta di mettere il cane sul dorso, e di lasciarlo solo quando diventa calmo, in modo da favorire il controllo dell'eccitazione.

► COSE DA NON FARE:

non fare i giochi di tira e molla (vestiti, stracci) o di trazione;
un cane può, in breve tempo, prendere delle cattive abitudini, se lo lasciate giocare a mordicchiare. Questo comportamento può avere delle conseguenze drammatiche in seguito, quando il cane sarà più grande e più forte: distruzioni nella casa, morsicature…

Bibliografia

1. Fiches DYNAVET Le Bon Comportement
2. P. Pageat Patologia comportamentale del cane Point Veterinaire Italie 1999
3. Atti Cours de base du Gecaf/Esvce Vichy 1998



Data creazione : 20/10/2010 @ 13:59
Ultima modifica : 20/10/2010 @ 14:07
Categoria : Pronto Soccorso
Pagina letta 9026 volte

 
Notiziario - Comunicati

Appena trovo un pò di tempo cercherò di fare anche le pagine cui non ho ricevuto conferma !!!

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